TFR, QUANTO SPRECO!
di Cristian Cecconi | pubblicato il 17 settembre 2018
Lunedì, giorno lavorativo... Mi rivolgo quindi a tutti i lavoratori e principalmente ai dipendenti privati ponendo loro una domanda provocatoria:
questa mattina vi siete alzati e siete andati al vostro posto di lavoro per guadagnare o perdere soldi?
Perché, stando alla relazione COVIP di qualche giorno fa, si stanno buttando soldi nella spazzatura, soldi che saranno di vitale importanza per il vostro futuro una volta fuori dal mondo del lavoro!
Da un articolo de “Il Sole 24 Ore” di oggi allego questo grafico che rappresenta appunto come i dipendenti privati gestiscano il proprio TFR.
A distanza di 10 anni dall'entrata in vigore del decreto 252/2005 si evince che nonostante la grossa opportunità data non si sia fatto molto sebbene i rendimenti (unica variabile della scelta) delle forme di previdenza complementare, al netto di tassazione e costi, siano nettamente superiori a quelli del TFR lasciato in azienda o all’INPS!
Quello che però mi spaventa non è tanto il dato, ma quanto più il perché si sia fatto così poco!
Scarsa cultura finanziaria? Scarsa conoscenza della materia previdenziale? O semplicemente scarsa volontà di informarsi o chiedere aiuto a chi può, attraverso la sua professione, aiutarti?
Per fortuna questa situazione può essere ribaltata, chiedimi come!