LE SCELTE DI INVESTIMENTO DELLE FAMIGLIE ITALIANE
di Cristian Cecconi | pubblicato il 21 novembre 2018
La CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) ha pubblicato recentemente il report riguardante le scelte finanziarie delle famiglie italiane, vediamone un riassunto.
Ricchezza e risparmio delle famiglie italiane
La ricchezza netta delle famiglie italiane rimane stabile sui livelli del 2012, mentre il tasso di risparmio lordo continua ad attestarsi al di sotto della media dell’area euro; persiste il divario fra Italia ed Eurozona con riferimento sia alle scelte di portafoglio, soprattutto per la componente assicurativa e previdenziale sia al livello di indebitamento, inoltre resta bassa la familiarità e l'utilizzo di strumenti di pagamento digitali.
Conoscenze finanziarie
La cultura finanziaria delle famiglie italiane rimane contenuta: in media, un intervistato su due non è in grado di definire correttamente nozioni finanziarie di base; il dato scende a meno di uno su cinque nel caso di concetti avanzati.
Attitudine verso il rischio
La maggior parte del campione mostra un’elevata avversione alle perdite e dichiara di non essere orientata all'assunzione di rischio nelle scelte di investimento. Tali attitudini sono più frequenti al crescere dell’età e della propensione all'ansia finanziaria, mentre risultano negativamente correlate con le conoscenze finanziarie, la preferenza per le informazioni numeriche, l’apprezzamento per le attività impegnative sul piano cognitivo e la ricchezza.
Pianificazione finanziaria e risparmio
L’attitudine a gestire le risorse familiari nell'ambito di un processo strutturato di pianificazione e controllo è ancora poco diffusa. Il 47% degli intervistati dichiara di predisporre un bilancio familiare, mentre solo il 30% tiene traccia scritta delle spese. Solo un terzo delle famiglie, infine, dichiara di avere un piano finanziario e di controllarne gli esiti. Il 40% delle famiglie intervistate risparmiano in modo regolare, il 36% in modo occasionale mentre il 25% non accantona nulla.
Scelte e abitudini d’investimento
Dopo i depositi bancari e postali, le attività che pesano di più nel portafoglio degli investitori sono i fondi comuni e i titoli di Stato. La propensione all'investimento è più frequente fra gli individui residenti nel Nord d’Italia, con maggiori conoscenze finanziarie. Per acquisire informazioni utili per le scelte di investimento le famiglie italiane si avvalgono prevalentemente di persone che operano nel settore finanziario (ad esempio, il funzionario di banca con cui sono in contatto), persone di fiducia (amici e colleghi) e fonti informative specialistiche. Tra coloro che dichiarano di seguire un solo stile decisionale (75% del campione), la metà ricorre ai consigli di amici e parenti, poco più del 20% si affida alla consulenza professionale ovvero delega un esperto, mentre il 28% sceglie in autonomia.
La domanda di consulenza finanziaria
Più del 50% degli intervistati non è in grado di definire in cosa consista il servizio di consulenza in materia di investimenti. Tra gli elementi che orientano nella scelta dell’esperto (sia questi un consulente professionale o un funzionario bancario) si annoverano le indicazioni dell’istituto bancario di riferimento, la fiducia, i prodotti offerti e le competenze. Nel 37% dei casi gli investitori sono convinti che la consulenza sia gratuita, mentre nel 45% dei casi essi dichiarano di non sapere se il consulente viene retribuito. Nel complesso il 50% circa non è disposto a pagare per il servizio.
Le intenzioni di accrescere la cultura finanziaria e di monitorare il bilancio familiare
L’attitudine verso l’accrescimento delle proprie competenze può classificarsi come elevata solo per il 20% degli intervistati; nel complesso, il 25% del campione dichiara l’intenzione di allargare le proprie conoscenze finanziarie sia in maniera generica sia in maniera specifica. Con riguardo al monitoraggio del bilancio familiare, l’attitudine comportamentale è classificabile come bassa o molto bassa nel 40% dei casi.