NON È TUTTO DIAMANTE QUEL CHE LUCCICA!
di Cristian Cecconi | pubblicato il 20 novembre 2018
Finalmente dopo anni di truffe e contenziosi giudiziali il TAR del Lazio mette la parola fine alla vicenda dei diamanti venduti attraverso le banche!
OMISSIVE ed INGANNEVOLI, sono questi i due aggettivi con cui l'Authority garante della concorrenza e dei mercati ha etichettato le pratiche di vendita di diamanti da parte della "Diamond Private Investment" (con una sede anche ad Ancona) e della "Intermarket Diamond Business" attraverso i canali bancari di Monte Paschi, Intesa San Paolo, Unicredit e Banco BPM.
5 sentenze ed una multa record da 12.35 milioni di € è quanto scaturito il 14/11/2018 dal TAR che per le due società ha riscontrato una prospettazione omissiva ed ingannevole dell'investimento in diamanti nonché l'aggravamento delle condizioni per il diritto di recesso, mentre alle tre banche sono state contestate irregolarità sulla diffusione di materiale promozionale, sulle comunicazioni relative ai prezzi di vendita, sulla prospettazione dell'andamento del mercato, sulle aspettative di apprezzamento futuro, sulla facile liquidabilità e rivedibilità la violazione del diritto di ripensamento.
Il tribunale inoltre ha sottolineato il ruolo attivo dei funzionari nella vendita dei diamanti ai risparmiatori, inducendoli a pensare che fosse direttamente la banca il loro interlocutore. Così facendo ha dato anche la forviante idea ai clienti di avere un più ampio servizio consulenziale in materia di investimenti.
L'investimento in materie prime lo si può fare intendiamoci, ma innanzitutto è necessario valutare bene con chi farlo e bisogna poi sapere che lo si può fare in diversi modi (comprando direttamente il bene, comprando un fondo o un ETF dedicato...). Ma a prescindere dal mezzo o dall'azienda con la quale si vuole acquistare il bene, questa operazione va sempre ponderata e valutata come tutti gli altri investimenti; bisogna quindi vedere se è adeguata al tuo profilo di rischio, se rispecchia la tua propensione al rischio e se è confacente al tuo orizzonte temporale.
Questa vicenda seppur una truffa e quindi costruita ad hoc, dovrebbe insegnarti ad aprire bene gli occhi sopratutto quando ti viene prospettato un investimento troppo allettante o redditizio; ricorda sempre che ad ogni punto in più di guadagno quasi sempre corrisponde anche un punto in più di rischio!
AGGIORNAMENTO DEL 18/01/2019
La Intermarket Diamond Business nei giorni scorsi ha presentato istanza fallimentare. A farlo sono stati gli amministratori nominati dai magistrati di Milano che hanno rimosso i predecessori poiché finiti sotto indagine. L'8 aprile ci sarà la prima udienza, in ballo oltre al futuro dell'azienda e dei suoi dipendenti, ci sono i tempi di consegna a decine di migliaia di risparmiatori di pietre lasciate in deposito allo stesso broker per un valore di 641 milioni di €!
AGGIORNAMENTO DEL 20/02/2019
La Guardia di Finanza di Milano ha posto sotto sequestro preventivo oltre 700 milioni di € cosi' ripartiti, per l'ipotesi di reato di truffa: 149 milioni nei confronti di IDB, 165 mln di DPI, 83.8 di Banco Bpm e di Banca Aletti, 35.5 di Monte Paschi Siena, 32 milioni di Unicredit e 11 milioni di Intesa Sanpaolo. Per l'ipotesi di autoriciclaggio, il sequestro e' di 179 milioni per IDB e di 88 milioni per DPI. Tra i truffati risulterebbero anche nomi di VIP tra cui Vasco Rossi (per 2.5 mln di €), Federica Panicucci (per 54.000 €), simona Tagli (per 29.000 €) e l'imprenditrice Diana Bracco.
I malcapitati che non hanno ritirato le pietre lasciandole in custodia alla società, dovranno rivolgersi al curatore fallimentare per tornarne in possesso. E’ necessario, dunque, depositare un’apposita istanza entro il termine (perentorio ed inderogabile) dell’8 marzo 2019.